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Legno o cemento. Quale scegliere?

21 Novembre 2019
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Meglio il legno. Che è un materiale leggero, flessibile, riciclabile, rinnovabi­le, sicuro. Si tagliano gli alberi per co­struire case e se ne piantano tre volte tanti. E quando, dopo anni, si buttano giù le case, al loro posto si fa nascere un bo­sco e si ricicla il legno usato. Si lavora, insomma, sulla natura. Meglio dimenti­carsi quel cemento armato che rende tutto meno elastico e più vulnerabile”.

Sono queste le parole di Renzo Piano, uno dei più influenti, prolifici e attivi architetti a livello internazionale del XX° e XXI° secolo, vincitore di numerosi premi, tra cui il Premio Pritzker, consegnatogli dal Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton alla Casa Bianca nel 1998.

Molti pensano che il calcestruzzo sia il miglior materiale edile attualmente disponibile sul mercato. Non è così! Il legno ed il calcestruzzo sono entrambi materiali validi, con diversi punti di forza. Non esiste il materiale migliore, ma esiste il materiale più adatto per quella certa applicazione.

Quali sono i punti di forza del legno?

Immaginiamo di mettere a confronto due edifici con uguali dimensioni e forma, uno in calcestruzzo armato ed uno in legno. Prendendo in esame la sola struttura e le partizioni, e considerano l’intero ciclo di vita dell’edificio, tramite un’analisi LCA, è possibile stimare le risorse impiegate durante le operazioni di produzione della materia prima, di trasporto, di installazione in cantiere, fino alla realizzazione finale dell’edificio. I dati che emergono dall’analisi evidenziano un notevole risparmio di energia primaria nel caso del legno. I valori di energia primaria consumata per la realizzazione di ogni metro quadrato si attestano a:

  • Legno: 1 GJ/mq, edificio con struttura composta da fondazioni in calcestruzzo, travi e pilastri lignei prefabbricati, e tamponamenti orizzontali e verticali in pannelli prefabbricati lignei.
  • Calcestruzzo: 2,5 GJ/mq, edificio con struttura in calcestruzzo armato, composta da travi e pilastri, partizioni orizzontali in latero-cemento e verticali in mattoni forati.

È, quindi, possibile desumere che costruendo un edificio in legno, piuttosto che uno in calcestruzzo, si conseguirà un risparmio del 60% di energia primaria. Tale valore si riduce al 40% se si considerano nel calcolo altri elementi quali serramenti, finiture e impianti. In breve, per costruire una casa in calcestruzzo si impiegano circa le stesse energie necessarie per costruirne due in legno. Oltre a consumare pochissima energia nelle fasi di produzione e posa in opera, un cantiere di una casa in legno è completamente ecologico. Considerando che la maggior parte dei prodotti per l’edilizia in legno sono prefabbricati, la produzione di rifiuti in cantiere è ridotta al minimo, come sono ridotti al minimo i tempi di cantiere, soprattutto se paragonati a quelli relativi alle opere in calcestruzzo armato che, come noto, necessitano di tempi di maturazione del materiale che allungano di molto ogni fase costruttiva. Anche durante la fase di demolizione dell’edificio, è possibile constatare una forte diminuzione dei rifiuti prodotti. La percentuale di recupero nel caso del legno può raggiungere valori pari al 100%. Anche il calcestruzzo può essere riciclato tramite un complesso processo di separazione dell’inerte dall’acciaio. Una volta recuperato, l’inerte viene frantumato e riutilizzato per la produzione prodotti di qualità inferiore come massetti o asfalto.

Un altro aspetto a favore del legno è che si tratta di un materiale biodegradabile, il calcestruzzo invece non lo è! E non finiscono qui i pregi del legno. Come evidenziato dall’Unione Europea, nel Sesto Programma di Azione Ambientale, la capacità di assorbimento di CO2 da parte del legno non ha eguali. In un metro cubo di legno sono contenuti circa 900 kg di CO2! Costruire una casa ecologica a basso consumo energetico significa utilizzare circa 80 metri cubi di legno, pari a circa 72 tonnellate di CO2 in meno nell’atmosfera, e questo per tutto l’arco di vita della casa.
Ma quanto dura una casa in legno, rispetto a quelle tradizionali?    
Oggi gli edifici in legno sono costituiti da pareti stratificate che proteggono gli elementi strutturali da ogni tipo di agente esterno (acqua, umidità, sole ed agenti biotici). Una casa ben progettata e ben costruita, sottoposta negli anni agli interventi di manutenzione classici che ogni edificio richiede, potrà mantenersi intatta per una vita, né più né meno di una casa in muratura. Ben oltre le aspettative del proprietario!
Le case in legno non hanno problemi di umidità o di infiltrazioni. I numerosi trattamenti a cui gli elementi in legno vengono sottoposti, prima dell’assemblaggio, sono tali da rendere il materiale resistente al fuoco, all'usura, all'umidità e all'attacco dei parassiti, riducendo al minimo gli interventi di manutenzione. Di gran lunga inferiori a quelli di cemento armato e laterizio. Una casa costruita a regola d’arte, con un’attenzione ad elementi come il passaggio dell'aria, le impermeabilizzazioni di copertura e contro terra, i ponti termici, farà la prima manutenzione dopo 20 anni dalla costruzione!

Per quanto riguarda l’uso dell’edificio, alcuni approfondimenti hanno dimostrato che gli impianti tecnici per il riscaldamento e raffrescamento di un edificio con struttura in legno, assicurano un risparmio del 15–16 % di energia rispetto ad uno con stesse dimensioni e forma in calcestruzzo. Le analisi effettuate tramite il metodo LCA hanno, inoltre, stimato una diminuzione del 35% sulla produzione di gas ad effetto serra, rispetto ad un edificio in calcestruzzo.

Scegliere il legno, dunque, significa scegliere sostenibilità e salute. Significa scegliere una migliore qualità di vita, ora e per le generazioni future.