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Indoor Pollution: un fenomeno da non sottovalutare

13 Novembre 2019
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Il fenomeno dell’inquinamento degli spazi interni – denominato indoor pollution – è stato sempre sottovalutato. In questi ultimi anni, grazie ai numerosi studi condotti sulla salubrità degli ambienti in cui viviamo, si è posta maggiore attenzione nei confronti di questa tipologia di inquinamento.

Ma cos’è l’indoor pollution

L’indoor pollution non è altro che l’inquinamento degli spazi domestici causato principalmente dalle materie prime usate per la costruzione dell’edificio stesso, ma anche dagli oggetti di arredamento e dagli impianti. Molti materiali, infatti, col passare degli anni, emettono diverse sostanze tossiche per l’organismo, il quale, a seguito di lunghe esposizioni, manifesta affezioni e problemi respiratori. A queste sostanze tossiche, si aggiungono, poi, i prodotti chimici che utilizziamo abitualmente in casa, quali, ad esempio, vernici, colle, sgrassatori, ecc.

È evidente che le case ed i luoghi di lavoro sono gli ambienti in cui passiamo la maggior parte del nostro tempo. Per questo motivo, è fondamentale scegliere materiali naturali per le nostre abitazioni. Oltre ai materiali, bisogna valutare altri fattori. Infatti, il rapporto del gennaio 2010 dell’Ufficio Regionale Europeo dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità (WHO) asserisce che gli effetti negativi sulla salute possono essere attivati anche da:
• Mancanza di contatto con la natura;
• Presenza di umidità interna agli spazi abitati;
• Mancanza di comfort termico;
• Accumulo di aria interna inquinata;
• Eccessiva esposizione al rumore.

Qual è, allora, la soluzione?  ...Il legno!

Svariati studi, sia recenti che storici, hanno dimostrato che l’utilizzo del legno quale materiale da costruzione e d’arredo rappresenta la migliore soluzione al problema dell’inquinamento indoor. Il legno è in grado non solo di ridurre il problema dell’inquinamento – trattandosi di un materiale naturale che non rilascia sostanze nocive – ma anche di regalare alla salute dell’uomo svariati effetti positivi.

Le ricerche dello psicologo ambientale Roger Ulrich e del dott. David Robert Fell hanno dimostrato come il legno influenza il sistema nervoso parasimpatico. Il parasimpatico controlla tutte le funzioni involontarie quali, ad esempio, la respirazione, la digestione e l’attività cardiaca. La frequenza cardiaca in ambienti ricchi di legno si riduce favorendo un maggior rilassamento corporeo e riducendo lo stress. Inoltre, è stato dimostrato che gli ambienti naturali accelerano il decorso a seguito di interventi chirurgici. Questo perché il legno è un materiale vivo e naturale, che trasmette calore e profumi gradevoli.

È, inoltre, un isolante. L’isolamento termico degli edifici in legno garantisce un comfort bioclimatico unico ed una sensazione di benessere, non di certo paragonabile a quella offerta dagli edifici realizzati in cemento. Inoltre, l’attività “respiratoria” del legno regola l’umidità degli ambienti, prevenendo la formazione di muffa e garantendo un’elevata qualità dell’aria. Il benessere non è quindi solo una sensazione, ma un dato di fatto.  Benessere in questo caso è anche sinonimo di temperatura omogenea. Avere in tutte le stanze e in tutti i piani lo stesso clima genera sensazioni gradevoli e “positive” per il corpo umano. Le case in legno, per questi motivi, rappresentano la scelta migliore per uno stile di vita sano. E non solo. Scegliere un edificio in legno significa fare una scelta sostenibile. In altri termini, non vengono disboscate foreste per costruire la vostra casa.

“Edificare con il legno significa sostenere un processo che promuove lo sviluppo economico salvaguardando la salute dei singoli, della società e dell’ecosistema, senza sprecare risorse”